A1, Volley: intervista al Presidente Turco sul presente e futuro del suo Club di A1

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Presidente buongiorno, so che si sta dedicando a diversi lavori in casa ma, allo stesso tempo, sta costruendo il nuovo Club e la nuova squadra?

“ Buongiorno a tutti, anche a chi si è messo di traverso per ostacolarci. Il passato, comunque, è passato. Adesso guardiamo al futuro. Si sono a casa, trascorro il tempo a realizzare cose che mia moglie mi chiede, i miei figli studiano e, al contempo, sto pensando al futuro del Club”.

E quale sarà il futuro?

“Di sicuro diverso da quello che ho subito durante questa stagione sportiva. Non giocherò dove non vi sono i requisiti dell’altezza regolamentare. Non giocherò in un Palazzetto dove ci piove dentro. Non giocherò dove non c’è un Palazzetto all’altezza della mia realtà di A1”.

Chiarissimo. Quale, allora, il programma?

“Farò allenare e alloggiare atlete e staff a Caserta, farò l’Academy e costruirò il villaggio del volley. Farò una serie C o una B2 sempre a Caserta, ma con l´A1 giocherò a Napoli al PalaVesuvio. Userò lo stesso metodo del Napoli Calcio: si allenano a Castelvolturno e giocano al San Paolo”.

Giusto, altrimenti il Club rischia di fare troppe brutte figure. Ma il restante rimarrà tutto uguale?

“No, al momento sono due le opzioni: la nuova maglia di Napoli Volley oppure quella di CasertanaPallavolo (nelle foto che vedete sopra, ndr). Qualora al PalaVignola dovessero essere tolti i pannelli fotovoltaici e ci metteranno in condizione di risolvere il problema del tetto, innalzandolo, ok allora per Caserta ed ok per nome e maglia. Viceversa, se così non dovesse essere, senza se e senza ma giocheremo a Napoli con i colori celesti”.

Progetto chiaro per il futuro

“Certo, non posso più permettermi, per coprire l´assenza di infrastrutture adeguate al livello del mio Club, di far ricadere tutto su di me, come è accaduto in questa stagione”.

Verissimo! Però alla fine siete rimasti in A1, ma la verità qual è?

“Quando ho deciso di mandare a casa l´80% della squadra e dello staff, il 26 dicembre scorso, ripeto, l´ho fatto perché i risultati non arrivavano. La mia inesperienza aveva sottovalutato l’ira dei procuratori ed i rapporti tra atlete e coach in un mondo per me tutto nuovo. Questo ha portato a tante chiacchiere dalle quali sono riuscito a difendermi, avendo alle spalle un gruppo editoriale serio che mi ha difeso, raccontando sempre la verità. Ci siamo dovuti scontrare anche con storici giornali online, specializzati nel settore del Volley. Oggi non voglio più scontri, pero’ se raccontano fandonie  interviene il mio gruppo editoriale. In pochi mesi siamo diventati leader anche della comunicazione, oscurando i Club di primo livello che si lamentavano giacchè era stata tolta loro la visibilità. Si parlava, insomma, solo di Caserta sia in positivo che in negativo. Oggi voltiamo pagina, il passato, come dicevamo, è passato. Ora progettiamo il futuro”.

Futuro? Che squadra e che livello immagina, sarà tutto nuovo?

“Ripeto, l’esperienza l’ho fatta ed ora posso confrontarmi con il migliore club femminile. Ringrazio pubblicamente i Club di A1 per le decisioni prese, la Lega e la Fipav. Leggo ancora oggi che qualche Club è su posizioni diverse e parla ad uso personale, non a nome di tutti”.

Cosa mi dice a proposto della diatriba tra la Lega e la Fipav?

”Ho avuto scontri sia con la Lega, sia con la Fipav. La mia esperienza mi porta a dire che io sono stato vittima. Grazie al lavoro dei miei legali, alla fine, ho avuto ragione. Il metodo usato nei miei confronti, prima dalla Lega e poi dalla Fipav, non mi è piaciuto ma la legge ha trionfato. Oggi dico, invece, che devono dialogare tra loro e trovare soluzioni condivise per il bene del Volley. Gli scontri, onestamente, non fanno bene a nessuno ed io sono la prova. Pertanto il consiglio che rivolgo alla Lega ed alla Fipav è il seguente: dialogate!”.

Presidente, lei è sempre stato un moderato. Poi all’improvviso si e’ trovato in uno scontro tra titani…

“In queste cose non ci sono né vincitori né perdenti. Il passato e’ passato! Io parlo oggi e in futuro solo di Pallavolo. Non voglio rotture di scatole. Parliamo solo di Pallavolo e del futuro del mio Club”.

Non voglio stuzzicare, ma si potrebbe scrivere un libro su questo campionato: il suo, da Club morto, e’ rimasto in A1. Oggi e’ anche uno dei Club più solidi.

“In qualsiasi attività ci vuole anche il fattore “C”. Noi, come Club, dobbiamo onorare poco e niente. Siamo stati, e ci dispiace dirlo, fortunati. Ripeto, come ho sempre ripetuto in call conference con tutti i Presidenti di A1, noi non sapevamo niente di ciò che stava accadendo. Le scelte sono state fatte perché non arrivavano i risultati. Ringrazio tutti quelli che ci sono stati vicino, ringrazio tutti i direttori delle testate giornalistiche, anche quelle con le quali ci siamo scontrati. Ringrazio i Club di A1 che ci hanno sostenuto e chiudo dicendo: il mio Club ha voltato pagina. In due anni abbiamo fatto la storia: dalla costituzione di una nuova società, sbagliando pero´ nella scelta del nome “Volalto”, ad un titolo comprato di A2, abbiamo poi vinto sul Taraflex e si e’ passati alla massima serie A1. Altri Club ci hanno messo anni e non sono riusciti nella stessa impresa. Il primo anno di A1 ha rappresentato un´esperienza che ci ha fatto crescere, ora ci sentiamo e siamo un Club forte e solido. Faremo anche una cernita dei futuri sponsor. Daremo  rispetto e vogliamo rispetto. Realizzeremo il Villaggio del Volley, l’Academy e, se ci metteranno in condizione di risolvere il problema dell´altezza del PalaVignola, la porta di A1 e’ ancora aperta per Caserta. Cambierà comunque tutto: dalla comunicazione ai colori sociali, passando per il nuovo assetto organico. Ci affideremo solo a professionisti, dalla prima squadra a tutti gli altri settori. Il nostro progetto resta e si rafforza, vogliamo diventare in pochi anni leader nel mondo del Volley femminile. Un ringraziamento va a tutti i nostri veri e leali sostenitori che non hanno mai mollato come me. Infine, rivolgo un invito a tutte le testate giornalistiche: noi conosciamo i sacrifici degli editori e dei giornalisti, pertanto siamo in sintonia e il nostro detto e’ sempre lo stesso “cane non morde cane”. Noi facciamo impresa in diversi settori, che spaziano dalla comunicazione alla nautica, passando per le industrie chimiche farmaceutiche. Siamo persone semplici e vogliamo far bene anche nella pallavolo. Da oggi  non vogliamo più guerre e auguro a tutti lo stesso metro di lavoro e rispetto. Grazie per l’intervista”.

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