Fondo reddito di ultima istanza ai liberi professionisti, l’Ordine degli Architetti scrive ai ministri Catalfo e Gualtieri
"Discriminatorio limite imposto per accedere all'aiuto economico"
A seguito della costituzione del fondo per il reddito di ultima istanza per i liberi professionisti, in cui è posto il limite della regolarità contributiva per accedere all’aiuto economico, il Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Caserta, Raffaele Cecoro, ha inviato, a supporto di tutta la categoria ,una nota ai ministri del lavoro e dell’economia Catalfo e Gualtieri.
“Illustrissimi Ministri,
l’art. 44 del D.P.C.M. 17 marzo, approvato il giorno 28 c.m., ad avviso di questo Ordine Professionale, presenta una serie di gravi criticità relativamente alle quali si richiede la Vostra massima attenzione.
Invero, alla luce della previsione normativa ivi contenuta, a seguito della grave emergenza epidemiologica da Covid-19, da cui è generata una evidente crisi economica, è stato concesso un aiuto ai professionisti iscritti alle casse previdenziali private.
Tale strumento di sostegno economico, tuttavia, non sarà destinato a tutti i professionisti, ma solo a parte di essi. In particolare, il sussidio predisposto dal Governo esclude totalmente gli iscritti alle casse di previdenza private non in regola con i versamenti contributivi nell’anno 2019”.
Si apre così la lettera inviata stamane dal Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Caserta, Raffaele Cecoro, ai Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, e all’Economia e alle Finanze, Roberto Gualtieri, per evidenziare le criticità presenti nel recente fondo per il reddito di ultima istanza per i liberi professionisti.
“Questo “modus operandi”, a nostro avviso, sembra, nemmeno troppo velatamente, voler ridimensionare il numero degli aventi diritto in forza del requisito di “regolarità contributiva”.
Eppure, una forma di ausilio a Professionisti, per sua stessa ratio, dovrebbe avere quale finalità esclusiva quella di sollevare gli iscritti alle casse di previdenza private dalle gravi conseguenze economiche innescate dall’emergenza sanitaria in atto.
È evidentemente discriminatorio ritenere che forme di sostegno economico vadano riconosciute esclusivamente ai Professionisti “in regola” con la Cassa di previdenza, soprattutto, se si tiene conto che, già da un decennio, la crisi del settore edilizio ha fortemente danneggiato i tecnici del settore rendendo, difatti, difficile anche l’adempimento degli obblighi contributivi.
Peraltro, l’atteggiamento improntato alla disparità di trattamento emerge ancor più se si considera che, ai sensi dell’art. 27 del medesimo D.P.C.M., ai professionisti iscritti alla gestione separata INPS non è richiesto il sopraindicato requisito per accedere all’ausilio predisposto”, prosegue il vertice degli architetti di Terra di Lavoro.
“Rispetto a tutto ciò, il nostro Consiglio prova grande stupore a dover constatare che in una simile emergenza mondiale, senza alcun precedente, si continuino a fare le differenze in dispregio al dovere di solidarietà che dovrebbe orientare l’azione delle istituzioni.
Ora, più che mai, sarebbe opportuno fare tesoro delle parole del Santo Padre che, in una Piazza San Pietro deserta, ha ricordato all’umanità intera le seguenti parole: “Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca ci siamo tutti”, conclude Cecoro.
Caserta, 31.03.2020