RECALE. Da qualche settimana la curiosità dei cittadini recalesi è attirata da una serie di nuovi cartelli stradali oscurati da buste nere che, una volta svelati, introdurranno alcune importanti novità nell’organizzazione del traffico cittadino. Novità che suscitano per lo più preoccupazione, perché a leggere le generiche e, in alcuni casi, contraddittorie motivazioni contenute nell’ordinanza, sembra che più che risolvere i problemi, il provvedimento dell’amministrazione guidata da Raffaele Porfidia vada ad amplificarli. «La modifica che ci lascia maggiormente perplessi – dichiara Michele Lasco, segretario del Partito democratico – è l’introduzione del doppio senso di marcia sul tratto di via Roma che va da piazza Matteotti a piazza Moro, con il conseguente divieto di sosta su ambo i lati. A che scopo? Secondo l’ordinanza, «per consentire una maggiore fluidità e sicurezza veicolare e pedonale». Ma a noi sembra evidente che l’introduzione di un doppio senso al posto di un senso unico, più che snellire, possa congestionare ulteriormente il traffico. Per non parlare della difficoltà di assicurare il rigoroso rispetto del divieto di sosta, visto che alla nostra polizia municipale mancano organico e risorse. E la domenica, chi garantirà la percorribilità di via Roma in assenza di vigili? Un’altra decisione sconcertante – aggiunge Lasco – è l’istituzione del divieto di sosta solo sull’ultimo tratto di via Gibuti, subito prima dell’incrocio con via Marconi: chiunque abbia percorso via Gibuti sa che, in una strada troppo stretta per reggere il doppio senso di marcia, proprio quello è forse l’unico tratto un po’ più largo, in cui non si è costretti a zigzagare fra le auto in sosta. E, da ora, su quell’arteria già impraticabile si riverserà anche il traffico aggiuntivo proveniente dal nuovo accesso di via Roma. Stendiamo un velo di pietoso silenzio – prosegue Lasco – sull’introduzione del senso unico nel tratto di viale dei Pini che va da piazza San Pio alla rotonda di Camposciello: una strada larga e scorrevole, dove non si avverte la necessità di un provvedimento che finirà, neanche a farlo apposta, per dirottare altro traffico verso la disgraziata via Gibuti. Il meglio che si possa dire di questo guazzabuglio è che chi lo ha progettato non aveva le competenze necessarie; il peggio, è che volesse punire per qualche motivo gli automobilisti recalesi. L’unica scelta saggia – conclude Lasco – sarebbe ritirare i cartelli ancora impacchettati e affidare la stesura di un piano traffico decente a qualcuno che abbia la professionalità e il buon senso indispensabili».