In occasione dei 100 anni dalla nascita di don Salvatore d’Angelo (1920 – 2020), sabato 25 gennaio 2020, alle ore 10.00, nella chiesa di Santa Maria della Pace del Villaggio dei Ragazzi, sarà celebrata una Santa Messa in ricordo. “Don Salvatore nel 1946, allora giovane sacerdote, rinunciò alla carriera diplomatica vaticanense, cui era già avviato, per fondare il “Villaggio dei Ragazzi” nella sua Maddaloni. L’Opera, oggi, continua ad essere determinante per assistere, educare e formare i giovanissimi che vivono in condizioni di disagio, confermandosi un “risorsa” preziosa per il welfare campano e non solo. Il mio impegno, in onore del Fondatore e nell’interesse non solo delle nostre genti ma dell’intera comunità campana, continuerà ad essere quello di mettere in campo tutti gli sforzi necessari affinché l’Ente prosegua il cammino intrapreso dal fondatore 73 anni fa”, ha dichiarato Felicio De Luca, Commissario Straordinario dell’Istituzione maddalonese. Questa, invece, la dichiarazione di Andrea De Filippo, Sindaco della Città di Maddaloni: “Sono sempre stato legato a don Salvatore, fin da giovane. La sua missione ha ridato speranza ad una moltitudine di ragazzi, cui ha sempre voluto dimostrare un forte sentimento di solidarietà. Don Salvatore rivive nella sua Opera. Il Villaggio è Maddaloni e Maddaloni è il Villaggio. L’Istituzione, infatti, rappresenta la nostra storia ed ogni maddalonese ha dentro di sé un pezzo di essa. Essere vicini alla Fondazione e lavorare per darle continuità non è un’opzione ma un dovere”. La giornata si concluderà con la proiezione alle ore 18.00 nella Sala Cholletdell’Ente calatino del film autobiografico “Solo Dio mi fermerà”. La visione della pellicola sarà a titolo gratuito e ad appannaggio della cittadinanza tutta. Si tratta di un lungometraggio del 1957 diretto da Renato Polselli e girato completamente a Maddaloni, che narra le vicende del sacerdote e della sua caparbia volontà di creare un faro, il Villaggio dei Ragazzi, che potesse illuminare le buie vite dei tanti bambini e ragazzi su cui si erano abbattute le devastazioni della guerra.