Le meridiane di Ferdinando IV di Borbone, che consentivano agli abitanti del sito di conoscere l’orario e regolare l’andamento del lavoro, tornano a scandire il tempo nel Real Sito di Carditello, dopo un complesso lavoro di recupero promosso dalla Fondazione.
Il restauro degli antichi orologi solari, concepiti per essere letti a grande distanza da allevatori ed agricoltori nella “fattoria reale”, sarà inaugurato sabato 21 dicembre, alle ore 15, in occasione del solstizio d’inverno.
Per la prima volta, dunque, saranno mostrati al pubblico i due orologi solari del Real Sito, salvati e riportati all’antico splendore, in attesa di completare il restauro anche degli altri due orologi presenti a Carditello.
“Abbiamo salvato gli orologi solari – spiega la prof. Pagliano – alcune delle incisioni, infatti, erano andate perse ma sono state recuperate attraverso un minuzioso lavoro che ci ha permesso di ripristinare le linee presenti sugli orologi di Carditello. In totale, sono due orologi con le ore contemporanee, ossia francesi, e altri due con le ore italiche che segnano le ore di luce prima del buio. Questi orologi hanno una grandezza di 25 metri quadrati, i più grandi della Campania, e si basano su un meccanismo astronomico. Insomma, si tratta di una vera e propria meraviglia di precisione per scandire ogni minuto, ora e giorno della vita di Corte all’epoca dei Borbone”.
Il viaggio nel tempo dei Borbone continua con il cartellone di Natale a Carditello – Tempo Reale, la seconda edizione della manifestazione all’insegna di musica, giochi, cultura ed equitazione. E non solo.
Il programma prevede, domenica 22 dicembre, gli eventi “Cantiamo il Natale” (ore 12.30), esibizione del Coro a cappella diretto dal maestro Luigi Grima (tenore Vincenzo Tremante, cembalo e organo Angelo Trancone), e “Una tombolata a Carditello” (turni alle ore 10 e alle ore 11) in collaborazione con Associazione Damusa, spettacolo di burattini scritto da Giorgio Ferraiolo.
“In Italia ci siamo adagiati per lungo tempo sul mero consumo del nostro immenso patrimonio culturale – afferma Roberto Formato, direttore della Fondazione – mentre a Carditello puntiamo anche sulla produzione di arte e contenuti nuovi per valorizzare le identità locali e sensibilizzare i più giovani. Per il 2020 stiamo già definendo un format per le scuole, dedicato in particolare all’educazione ambientale e alla legalità, attraverso l’affascinante mondo dei burattini”.