La gioia di vivere a Palazzo delle Arti. Desiderio senza approdo?

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CAPODRISE. Non esiste più alcun settore, economia e mercato inclusi, che non sia improntato al desiderio di una vita più sana e più sicura, comoda, confortevole e non solo. La ricerca della felicità, “The pursuit of happiness”, trova posto anche nella Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti, fra i caposaldi fondativi della democrazia moderna. Il significato è quello di stabilire che non vi possono essere categorie di persone a cui è (a priori) impedito di sviluppare i propri talenti nel cercare di migliorare la propria situazione. Una felicità promessa dal mondo e associata a una vita migliore, un quasi “automatismo” senza inciampi e senza alcuno sforzo. Eppure, nessuno ancora conosce il contesto concreto entro cui realizzare tale ricerca. Da Kant a Goethe a Freud, nel discutere il tema della felicità, nessuno ne indica la via concreta, per quanto questa inafferrabile felicità resti la sfida più ardua a cui è chiamata l’umanità. A dipanare, o almeno a provarci, il bandolo della matassa, venerdì 18 ottobre, alle 17:30, al Palazzo delle Arti, nel primo appuntamento di “Capodrise contemporanea”, saranno il critico d’arte e saggista Giorgio Agnisola, la giornalista e scrittrice Antonella Cilento e il teologo svizzero Jean-Paul Hernandez. A stimolare il confronto, il direttore artistico Michelangelo Giovinale, dopo i saluti del sindaco Angelo Crescente e dell’assessore Luisa D’Angelo e la testimonianza dell’artista Eliana Petrizzi, che ha firmato l’opera-manifesto della rassegna, la quale racconterà il suo personalissimo viaggio verso «Capodrise contemporanea». Cilento, autrice di libri di successo e finalista allo Strega del 2014 (il suo ultimo libro, “Non leggerai” è in libreria da aprile per Giunti editore), è promotrice di una delle scuole di scrittura più note in Italia; leggerà il tema muovendo dalla sua esperienza letteraria. Mentre, Hernandez, volto di Tv 2000 ed esperto d’arte, fondatore del movimento internazionale “Pietre vive”, autore tra l’altro di un libro splendido su “La Sagrada familìa” di Gaudí, approfondirà il rapporto tra felicità e sacralità nel segno dell’arte. Gli farà eco Giorgio Agnisola, il suo è un ritorno gradito a Palazzo, apprezzato critico d’arte italiano, autore, tra l’altro, del celebre saggio “Viaggio nell’opera, vedere e sentire l’arte”. Questa “joie de vivre” che ha tanto alimentato il pensiero e la visione di grandi intellettuali e di artisti, quali, ad esempio, Henri Matisse, è ancora un tema attuale mentre il mercato consumistico produce clienti sempre più insoddisfatti? Ed è ancora valida la via dell’arte nella ricerca della felicità? Lo scopriremo al Palazzo.

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