Caserta. ‘Dimensionamento scolastico’, l’assessora Corvino risponde agli attacchi

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Prima di ogni altra cosa ci tengo a sottolineare che il dimensionamento scolastico era una necessità della città di Caserta, perché purtroppo ci siamo trovati di fronte al fatto di aver perso due autonomie scolastiche.

Questo fatto non lo adduco ad una scarsa professionalità dei dirigenti (anzi Caserta, giusto per precisare, ha un’alta professionalità dei Dirigenti scolastici), ma al calo demografico con cui purtroppo dobbiamo fare i conti.

Cercherò di rispondere a tutti gli attacchi che mi sono stati fatti fin dall’inizio.

Parto dalla Consigliera Emilianna Credentino, la quale sostiene di non essere stata informata sulla proposta di dimensionamento. Prima di elaborare la proposta ho sentito, innanzitutto i Consiglieri comunali di opposizione e di maggioranza. Compreso dunque anche il suo capogruppo, Nicola Garofalo. Se poi non ci sono buoni rapporti all’interno del gruppo della Credentino, certamente non è un problema mio. Dunque mi meraviglio di quello che lei afferma. Peraltro se la Credentino realmente avesse avuto interesse al dimensionamento sarebbe venuta nella mia stanza e ne avremmo discusso insieme senza alcun problema. Capisco e tollero però che lei stia fomentando tutta questa confusione perchè è un politico e sta facendo giustamente la sua politica.

Per quanto riguarda poi i dirigenti scolastici, anch’essi sono stati ricevuti. Gli assenti al tavolo mi hanno mandato una loro proposta su tutti gli istituti della città di Caserta, cosa che mi ha lasciata davvero basita: mi sono vista fare un lavoro sulla città di Caserta che poi in effetti spettava a noi!

Sono arrivate proposte di vario genere e soprattutto una diversa da un’altra, perché ogni scuola aveva le sue problematiche. Le ho considerate tutte. Mi hanno scritto addirittura che, diversamente da quanto si evince nella delibera n.152, io non avrei affatto tenuto conto di queste proposte. Voglio precisare che la dicitura “tenuto conto” all’interno della delibera significa che io ho considerato e valutato le proposte per poi alla fine produrre il documento.

I sindacati, e sono pronta anche a mostrare la loro proposta che mi hanno fatto su un foglietto (scritto a mano), non mi hanno bocciato il dimensionamento per un fatto tecnico, bensì con dei punti che ad essere sincera sono molto ma molto distorti. E’ logico che i sindacati difendano i loro iscritti, ma io sono un Assessore e devo fare gli interessi della città.

Nel loro verbale c’è scritto: “Non è possibile prevedere in un piano di dimensionamento Istituti Comprensivi che abbiano al massimo 3 plessi ed altri che ne abbiano 13 o 15”.

Caserta è costituita da tante frazioni che devono essere rivalutate. Lì c’è la storia della nostra città. Quindi come si è fatto per il lato di Caserta che va da Ercole ed arriva a Castel Morrone, la cui scuola è gestita da un solo preside eccezionale, perché non lo si può fare anche per i Colli Tifatini? Perché gli istituti che vanno da Centurano a Casola, non possono essere gestiti da un unico preside che riesca a rivalutare questo territorio e a ridargli l’importanza che merita? Per quale motivo la scuola media di Casola deve appartenere ad un circolo e la scuola materna ed elementare ad un altro; la scuola media di Casolla ad un altro circolo ancora e la scuola materna ed elementare sempre di Casolla ad ancora un altro circolo?

Perché quale motivo ci deve essere questa confusione? Ed invece tutti questi plessi non possono essere accorpati in modo da progettare insieme ed offrire un’offerta formativa migliore al territorio?

Nel quarto punto del verbale dei sindacati, poi, essi sottolineano che io dovrei tener conto di una preside brava (che ha aumentato gli iscritti) e di una preside non brava (che ha diminuito i suoi alunni). Innanzitutto vorrei dire loro che non sono io l’organo preposto né a punire né a premiare i dirigenti scolastici, ma sono quella che prova ad offrire un servizio migliore alla città come ho cercato di fare. Inoltre è chiaro che, con questa confusione di circoli, di plessi, ci sono state delle scuole che hanno pagato il prezzo. Ed una di queste è stato proprio l’I.C. Giannone, che i sindacati mi chiedono di accorpare ad Ercole.

Un vero e proprio stillicidio, secondo il mio modesto parere, visto che i bambini di Ercole sono orientati ad andare a proseguire il loro percorso scolastico nella scuola media Collecini o quanto meno si rivolgono alla limitrofa Casagiove.

Per quanto riguarda poi il V Circolo, che secondo i sindacati la sottoscritta avrebbe smantellato, voglio chiarire anche la questione delle insegnanti e delle famiglie.

Innanzitutto io non ho smantellato proprio nulla, ho solo estrapolato dal V Circolo, Parco degli Aranci per accorparlo naturalmente alla scuola media Parco Aranci. Al V Circolo sono stati accorpati tutti i Colli Tifatini e San Clemente.

Mi rivolgo poi alle insegnati: la scuola è la più alta democrazia che esiste. Ci sono delle regole democratiche che solo nella scuola esistono. Per cui un insegnante che si trova nella sua classe, anche con il dimensionamento, non perderà mai la sua classe, a meno che non lo voglia. E’ chiaro che ci saranno sicuramente delle difficoltà all’inizio, perché si va a rivoluzionare un po’ la città, però non posso sentirmi dire dalle insegnanti che loro perderanno la classe, saranno perdenti posto o che saranno trasferite sulle montagne! Questo non è assolutamente vero! A meno che le insegnanti preferiscano un preside piuttosto che un altro, ma questo è un fatto personale che non ha niente a che vedere con il dimensionamento.

Mi rivolgo ora invece al Consigliere comunale di opposizione Enzo Bove il quale ha dichiarato che questo dimensionamento è politico ed intende favorire qualcuno. Egli mi deve spiegare chi sarebbe questo qualcuno! Gli unici che ho voluto favorire sono le famiglie, le frazioni, i quartieri di Caserta dando loro la possibilità di avere un unico istituto.

Forse sono loro che stanno facendo del favoritismo. Per me sarebbe stato semplicissimo mettere un tappabuchi a tutti gli istituti come è stato fatto fino ad oggi, ma in quanto Assessore eletto dalla cittadinanza mi sono presa le mie responsabilità per il bene della cittadinanza.

Capisco le forze politiche che stanno cavalcando l’onda, capisco pure i presidi che stanno gettando fango sulla questione, ma quelle che davvero non comprendo sono le famiglie che da questo dimensionamento possono solo trarne beneficio; e le insegnanti che purtroppo, mi dispiace dirlo, sono così ostinate nei miei confronti ed hanno paura inutilmente di perdere il posto.

Voglio, in conclusione, rassicurare tutti i genitori che i loro bambini resteranno nelle loro classi con le loro insegnanti. Cambieranno solo le presidenze, che non sarò io a stabilire ma l’Ufficio Scolastico Regionale diretto da una grande donna, quale la Dr.ssa Franzese, che sicuramente saprà come sempre dare giustizia a tutti.

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