A.I.F.V.S., “Ri-mettiamoci la testa”: grande partecipazione per percorsi educativi sulla sicurezza stradale

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CASTEL FRANCO VENETO (TREVISO).  La sicurezza stradale costantemente al primo posto. Il progetto “Ri-mettiamoci la testa”, strutturato dalla sede provinciale di Treviso dall’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada presieduta da Alberto Pallotti, ha previsto attività di  formazione per gli studenti e studentesse della classe 4B AFM dell’istituto Martini di Castelfranco Veneto, facendo registrare una grande partecipazione corale. Si tratta della settima edizione di “Ri-mettiamoci la testa”, finanziato anche dalla Regione Veneto e dall’azienda ULSS. 

Gli incontri, infatti – spiega la dott.ssa Sofia Mazzocco – “sono stati graditi sia ai docenti che vi hanno aderito, partecipando anche con singole azioni in classe connesse al tema e alla loro materia di insegnamento, sia, soprattutto, dalle ragazze e dai ragazzi, che hanno più volte ribadito il senso di responsabilità che si è risvegliato in loro rispetto al prendere la patente in un futuro o all’essere passeggeri e abitanti della strada, in modo prudente e meno superficiale”.

Le attività si sono svolte il 17 aprile ed il 13 maggio 2019. La quasi totalità dei ragazzi e delle ragazze si è dichiarata, completamente o in parte, sorpresa per  quanto emerso, poiché, come testualmente spiega la dottoressa Mazzocco“non era stato considerato lo stare in strada sotto certi punti di vista, con maggior consapevolezza rispetto ai rischi che comporta muoversi e alle conseguenze di un incidente a medio e lungo termine; la maggior parte dei partecipanti si è mostrata molto toccata emotivamente”. 

Il prossimo novembre verrà organizzato un flash-mo, in occasione della “Giornata Mondiale delle Vittime della Strada”, ed i ragazzi dell’istituto di Castelfranco si sono mostrati disponibili a partecipare, oltre che a farsi testimoni di comportamenti responsabili in strada con i propri coetanei, per una sensibilizzazione diretta e consapevole. 

“Il nostro impegno – dice la responsabile provinciale della sede di Treviso, Paola Conte Bortolotto – è stato ripagato dall’attenzione dei ragazzi e dalla considerazione dei docenti della volontà nata negli studenti, di trasmettere ai loro amici e familiari le emozioni ed i contenuti vissuti ed appresi durante il progetto. Il percorso, incentrato sulle conseguenze di una guida irresponsabile, ha aperto loro nuovi occhi riguardo alla problematica, rendendoli indubbiamente giù sensibili e responsabili in tale senso”. 

“Siamo molto soddisfatti di come si sia sviluppato il progetto, per il quale, da anni, si batte Paola, responsabile di sede trevigiana – afferma il presidente dell’Associazione Italiana Familiari e vittime della StradaAlberto Pallotti -. I professionisti coinvolti sono, prima di tutto, persone che hanno a cuore la sicurezza stradale. Si tratta di formare i bambini, i quali, in futuro, affronteranno la strada, il traffico, la guida. Bisogna educarli sin da oggi al rispetto delle regole, ad una condotta responsabile; solo in questo modo possiamo arginare la strage stradale. E’ bello pensare che numerosi donatori abbiano contribuito finanziando i costi del progetto. Questo è, per noi, un motivo di soddisfazione, in quanto vuol dire che il nostro operato viene ritenuto lodabile dalle persone e meritevole anche di un sostegno”. 

“Il progetto La strada luogo di relazioni incontri e responsabilità – afferma la dottoressa Sofia Mazzocco – si inserisce in un contesto in cui, da anni, vengono attuate azioni significative. Stiamo parlando delle testimonianze di persone che narrano cosa di terribile è successo sulla strada, oltre alle parole dei testimonial Marco e Ilaria, che arrivano direttamente al cuore ed alla mente dei ragazzi, che lasciano un segno e che si può tradurre in consapevolezza e responsabilità.  Un ringraziamento particolare va ai 1650 studenti e studentesse delle 84 classi partecipanti, al servizio di promozione della Salute dell’ULSS 2, ai 15 docenti referenti degli istituti superiori del distretto, così sensibili ed attenti al programma di prevenzione degli incidenti stradali”. 

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