Caserta. Sindacati difesa contro la Ministra Trenta

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I coordinamenti nazionali del Ministero della Difesa di Fp Cgil, CISL FP, Uil Pa e Confsal Unsa, lanciano lo stato di agitazione nazionale dei dipendenti civili della Difesa per il prossimo 30maggio, con assemblee e presidi unitari di protesta davanti ai maggiori Enti e sotto tutte le prefetture delle città capoluogo di Provincia e Regione.

A Caserta, per quanto riguarda il personale civile dell’amministrazione Difesa, il presidio dei lavoratori si terrà presso la Prefettura, dalle ore 11.00 alle 12.30.

Il punto principale di questa manifestazione è l’improrogabilità della legge 244 del 2012 che prevede la riduzione di 10.000 civili nell’ambito dell’amministrazione Difesa, praticamente da 30.000 dipendenti si scenderebbe a 20.000 unità. Un taglio enorme nel paese.

“Il territorio di Caserta non è immune da questo taglio – precisa Elio Ausilio, coordinatore provinciale Ministeri per la Cisl Fp –   già nel 2013 subimmo la soppressione dell’Ospedale Militare e quest’anno avverrà la soppressione degli ex Distretti Militari in cui anche Caserta è ovviamente interessata. La nostra provincia è piena di infrastrutture militari e siamo quasi certamente avviati a subire una riduzione del 30% di queste infrastrutture. Prossimamente ci potremmo trovare ad affrontare oltre alle succitate soppressioni, ulteriori tagli molto gravi, potrebbe addirittura non essere esclusa l’Aeronautica militare a Palazzo Reale“.

“Il fine è quello di manifestare il forte dissenso verso l’inerzia istituzionale e l’indisponibilità al confronto di merito palesata dalla Ministra Trenta –  commenta Franco Della Rocca, Segretario Generale Cisl Fp Caserta  –  È tempo che il Ministro della Difesa assuma per intero le responsabilità che derivano dal suo ruolo istituzionale di fronte ai propri 27.000 dipendenti e alle loro famiglie e che realizzi, senza ulteriori ritardi, gli impegni che ha assunto nei loro confronti. Noi chiediamo una revisione di questa legge, il modello Difesa,  è un modello che va reso flessibile, le esigenze di 10 anni fa sono assolutamente cambiate e dunque questo modello che gestisce l’amministrazione della Difesa va assolutamente revisionato, cercando ovviamente di conservare il personale”.

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