Comunicazione digitale, successo per l’incontro con la giornalista casertana Daniela Volpecina
Si è svolto ieri, giovedì 28 marzo, l’ultimo incontro del percorso di alternanza scuola lavoro “Professionisti della cultura e della comunicazione digitale”, organizzato dal Liceo Classico “Pietro Giannone” di Benevento e dal Dipartimento di Studi Politici e Sociali dell’Università di Salerno. Ospite dell’evento formativo, dal titolo “Il giornalismo tra carta stampata e comunicazione televisiva” – che, per l’occasione, è stato ospitato nell’Aula Magna dell’istituto beneventano – la giornalista professionista Daniela Volpecina, redattrice del Mattino e inviata del programma “Tagadà” di La 7. Attraverso un’intervista guidata da Mario Tirino, esperto esterno del percorso e assegnista di ricerca dell’Ateneo salernitano, la cronista casertana ha ripercorso le tappe della propria carriera. Partendo dagli inizi nel settimanale “Il Giornale di Caserta”, poi trasformatosi in quotidiano, Volpecina ha permesso agli studenti di rivivere, almeno virtualmente, l’atmosfera di redazione di un periodico cartaceo nell’era pre-Internet. Narrando il suo lungo apprendistato nelle redazioni dei quotidiani regionali, la giornalista, sollecitata anche dalle domande dei liceali giannoniani, ha approfondito alcune questioni cruciali che l’esperienza sul campo le ha consentito di mettere a fuoco: l’importanza di una rete ampia di fonti, istituzionali e non, la familiarizzazione con i valori-notizia, la negoziazione delle idee e intuizioni di ciascun giornalista all’interno della riunione di redazione, il rapporto con colleghi, caporedattori, direttori ed editori, l’incidenza della professione sulla vita privata, le tempistiche frenetiche del lavoro giornalistico per un cartaceo e per una redazione radiotelevisiva e la loro ulteriore accelerazione nell’era digitale.
Successivamente, la cronista ha deciso di esplorare nuove opportunità, decidendo di avvicinarsi al videoreportage e studiando le tecniche di ripresa e montaggio audiovisivo. L’ampliamento del bagaglio di competenze, dalla carta stampata al linguaggio audiovisivo, secondo Volpecina, è stato un fattore decisivo per approdare alle redazioni di molte emittenti radiotelevisive territoriali. Quando si è sentita di padroneggiare la videocamera, Volpecina ha raccontato inoltre di aver deciso di andare oltre i ristretti limiti di formato e durata del servizio televisivo, per dedicarsi a inchieste più strutturate in veri e propri videoreportage.
L’opportunità di mettersi alla prova si è concretizzata con la possibilità di misurarsi con il lavoro videogiornalistico nei teatri di guerra, la cui narrazione ha attirato l’attenzione della platea. Raccontando del proprio addestramento nel 9o reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin”, la giornalista ha trasmesso agli astanti le difficoltà, la paura, l’adrenalina delle missioni da giornalista “embedded”, al seguito dell’Esercito italiano, in territori complessi come Israele e l’Afghanistan.
Ulteriore tassello del talk è stato riservato all’insolita partecipazione al talent show Americano, il primo sulla notizia, trasmesso dalla rete nazionale Agon Channel nel 2015 con l’obiettivo di scovare cronisti di razza ancora poco conosciuti. Volpecina ha ricordato come, tra luci e ombre, quell’esperienza è stata un passaggio assai utile per confrontarsi con tanti colleghi, anche di diversi Paesi, su tecniche, pratiche, etica e senso del giornalismo televisivo in un contesto transnazionale.
Infine, l’esperienza come cronista per la trasmissione “Tagadà” di La 7, ulteriore passaggio di una crescita professionale, anche grazie al costante impegno a realizzare servizi di “giornalismo civico”, al servizio di un pubblico informato e consapevole dei processi politici, sociali e culturali di cui è parte.
L’incontro si è concluso con una prova laboratoriale, che ha consentito agli allievi giannoniani di cimentarsi nella scrittura e lettura di una scaletta di un telegiornale con le notizie del giorno.
Nelle sei lezioni precedenti, gli allievi hanno seguito lezioni, tenute dall’esperto esterno, sulle teorie e tecnico dell’ufficio stampa, sulla comunicazione istituzionale (ospite il portavoce del Comune di Airola, Giuseppe Fortunato), sulle web tv nel contesto locale (ospite Gianfranco Marchese, creatore di User tv), sull’ufficio stampa culturale (ospite Ignazio Riccio, giornalista del Giornale e del Mattino, addetto stampa di Klanmovie Production) e sul web writing (con l’apertura del blog “Digital Cultures”).
“Il progetto è stato pensato per garantire agli allievi del percorso una sorta di percorso introduttivo alla comunicazione digitale: l’obiettivo è consentire loro, attraverso una catena di prove tecnico-laboratoriali, di sviluppare competenze, abilità e conoscenze comunicativi, abbastanza flessibili da poter essere spese in una pluralità di contesti professionali e formativi”, ha dichiarato l’esperto esterno Tirino. “Inoltre, in questo modo, contiamo di rendere i Post-Millennials, ovvero i ragazzi della Generazione Z, più consapevoli dei rischi e delle opportunità insiti negli ambienti digitali che abitano quotidianamente con tutto il complesso delle loro emozioni, fragilità, entusiasmi e potenzialità”, conclude il ricercatore dell’Università di Salerno.
Il percorso si è avvalso del supporto istituzionale del referente scientifico, Alfonso Amendola(docente di Sociologia degli Audiovisivi Sperimentali presso l’Università di Salerno), del direttore del Dipartimento di Studi Politici e Sociali, Gennaro Iorio, del Dirigente scolastico del “Giannone” Luigi Mottolae dei docenti giannoniani Anna Aversano, tutor interno del percorso, e Nicola Sguera, referente per la comunicazione esterna.