Caserta. Al Teatro civico 14 appuntamento con il teatro e la letteratura in un solo pomeriggio

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CASERTA – Sabato 23 marzo, al Teatro Civico 14 di Caserta, doppio appuntamento tra teatro e letteratura.

Alle ore 18:30, sarà presentato il volume Dopo Eduardo – Trent’anni di Nuova Drammaturgia a Napoli a cura di Luciana Libero, un racconto dello spaccato rappresentativo della storia teatrale napoletana degli ultimi quaranta anni. Modera l’incontro Marilena Lucente, con il contributo del critico Alessandro Toppi e le letture di Roberto Solofria e Sergio Del Prete estratte dallo spettacolo CHIROMANTICA ODE TELEFONICA AGLI ABBANDONATI AMORI (ingresso libero).

Alle ore 20:00Antonio Pascale condurrà il pubblico in un viaggio attraverso le opere di Proust e Kafka. In 80 minuti, un ritratto di due grandi scrittori del Novecento e contemporaneamente un’indagine sulle ragioni che rendono la vita degna di essere vissuta.

ORE 18:30

Sabato 23 marzo 2019, ore 18.30, sarà presentato al Teatro Civico 14 il volumeDopoEduardoTrent’anni di Nuova Drammaturgia a Napolia cura di LucianaLibero, un raccontodello spaccato rappresentativo della storia teatrale napoletana degli ultimi quaranta anni. Modera l’incontro MarilenaLucente, con il contributo del criticoAlessandroToppi e le letture di RobertoSolofria e SergioDel Prete estrattedallo spettacolo CHIROMANTICA ODE TELEFONICA AGLI ABBANDONATI AMORI (in scena alla Sala Assoli di Napoli, il 26 e 27 marzo 2019).

Il libro descrive la vicenda della drammaturgia contemporanea napoletana degli ultimi trenta anni, dagli esordi dei primi anni Ottanta di Santanelli, Ruccello, Moscato, Silvestri, alle più recenti sperimentazioni di FortunatoCalvino, MassimoAndrei, MarioGelardi, DavideIodice. Il nuovo corso che si avviò con Uscita di emergenza, con la ricerca sulla lingua e sul dialetto, le relazioni di contiguità e negazione con l’opera di Viviani, Eduardo, DeSimone e che raggiunse il suo culmine con Ferdinando di Ruccello, trova nuova linfa negli affreschi malavitosi di Calvino, nelle suggestioni favolistiche di Andrei, nell’incanto squarciato dall’orrore di Gelardi; nei movimenti rap di DavideIodice. Il tutto sullo sfondo delle vicende politiche e culturali della città, dagli anni di Maurizio Valenzi, al dopo terremoto, alla rinascita con AntonioBassolino, agli anni di Gomorra. L’antologia riunisce sette titoli rappresentativi della produzione drammaturgica degli ultimi decenni, dagli esordi di Santanelli e Moscato, come Uscita di emergenza e Scannasurice, a Saro e la Rosa di FrancescoSilvestri, Donne di potere di FortunatoCalvino, L’abito della sposa di MarioGelardi, Favole del mare di MassimoAndrei, Mal’essere di DavideIodice; è inoltre arricchita di materiali inediti, una intervista ad AnnibaleRuccello, testi su FrancoAutiero e di AntonioNeiwiller. Una linea di continuità con quella prima analisi “sotto il Vesuvio” nella quale ritorna la straordinaria capacità di una scrittura di restituire il fascino sontuoso della tradizione e le acute contraddizioni del presente e che continua a portare il teatro napoletano al centro del mondo.

ORE 20:00

Quali sono i motivi che rendono la vita degna di essere vissuta?  Che cosa possono insegnarci due grandi scrittori del passato ora che siamo nel XI secolo? Con queste domande AntonioPascale conduce il pubblico in un viaggio attraverso le opere di Proust e Kafka al Teatro Civico 14, sabato 23 marzo alle ore 20. In 80 minuti, un ritratto di due grandi scrittori del Novecentoe contemporaneamente un’indagine sulle ragioni che rendono la vita degna di essere vissuta.

Leggere uno scrittore – sottolinea Antonio Pascale – non è solo esercizio tecnico e non serve a fare sfoggio di cultura, a volte uno scrittore è una scuola di vita, insegna, ci fa vedere e sentire il mondo grazie a strumenti che illuminano gli angoli bui. Un incontro per due diversi strumenti che possiamo maneggiare facilmente e orientarci nella vita quotidiana. Due strumenti per affrontare la complessità e non cedere alla semplificazione che come un virus sta trasformando le menti migliori in peggiori. Che poi, infatti, si sa, la semplificazione è la strada maestra per la dannazione.

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