La Senatrice Lonardo interviene sul tema dell’autonomia: “Bisogna preservare l’equilibrio costituzionale”

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“È sconcertante l’assordante silenzio che aleggia attorno alla proposta avanzata da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna: se l’Autonomia diventasse legge, se le Regioni del Nord si appropriassero unilateralmente del bottino del gettito fiscale prodotto nel proprio territorio, salterebbe il fondo perequativo che tiene in vita le aree deboli. In una parola salterebbe il Mezzogiorno. Salterebbe la lettera “M”, del secondo comma dell’articolo 117 della Costituzione. Salterebbe l’unità del Paese. La politica non ne parla. Tutto tace, comincia ad arrivare qualche preoccupazione dalla società civile, come, per esempio, la proposta in sette punti messa in campo dall’Unione industriali di Napoli e dalla Federico II. Faccio, pertanto, appello alle massime istituzioni del Paese, affinché si possano preservare l’equilibro costituzionale e la giusta equità tra Nord e Sud. E la stessa equità vorrei che fosse tenuta in considerazione per le province, legittimando una presenza parlamentare, che prescinda dalla preponderanza dei numeri che son dati dalla popolazione: per questo motivo ho avanzato una proposta affinché si possa assicurare la presenza per ogni provincia italiana, assegnando alle più piccole un minimo garantito di un senatore e di due deputati, così come avviene negli Stati Uniti. Io, intanto, farò le mie valutazioni e deciderò secondo coscienza e secondo libertà”. Lo dichiara la Sen. di Forza Italia, Sandra Lonardo che è intervenuta stamani in Aula al Senato in discussione generale del disegno di legge: “modifiche alla costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”.

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