I Carabinieri della Stazione di Solofra hanno effettuato specifici controlli finalizzati al contrasto della contraffazione e ad evitare l’immissione al consumo di beni posti in vendita senza essere stati assoggettati alle procedure di certificazione previste dalla vigente normativa: prodotti potenzialmente pericolosi per l’eventuale incauto acquirente.
All’esito del controllo effettuato presso alcuni negozi della Città conciaria, i militari hanno rilevato soprattutto irregolarità connesse con la detenzione e la rivendita di vari prodotti riportanti marchi contraffatti o privi del marchio di conformità “C E” (che dev’essere riportato su ogni confezione), apponendo come unica modifica all’originale solo uno spazio minore fra le due lettere e dandogli un diverso significato ovvero “China Export”.
Moltissimi gli articoli di produzione cinese (principalmente materiale ed accessori elettrici, casalinghi e giocattoli per bambini) che i militari dell’Arma hanno sottoposto a sequestro, ritenuti non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalle norme vigenti.
Per le irregolarità riscontrate, a carico del titolare di un esercizio commerciale, di origini asiatiche, è scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino poiché ritenuto responsabile dei reati di Frode nell’esercizio del commercio e Vendita di prodotti industriali con segni mendaci; elevate altresì contravvenzioni per un totale di oltre 4mila euro, per aver posto in vendita prodotti privi del marchio “C E” o delle prescritte avvertenze in lingua italiana.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino mette in guardia i consumatori: il marchio originale europeo di conformità è composto dalle lettere C E ricavate da due cerchi e quindi nell’originale, fra la C e la E dev’esserci almeno la metà della larghezza della C. Se le lettere C ed E sono molto più ravvicinate si tratta evidentemente di un falso.
L’attività di controllo, tuttora in atto, fa parte di un più ampio dispositivo al fine di contrastare la commercializzazione di quei prodotti potenzialmente pregiudizievoli per la sicurezza dei consumatori.
Avellino, 31 gennaio 2019.