Vivicampania in trincea. 27-29 ottobre 1918 – La linea austriaca cede. I nostri soldati attraversano il Piave

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29 ottobre 1918 – Nei primi tre giorni della battaglia, la paura attanagliava e nostri cuori; l’ansia cresceva mentre vedevamo i nostri attacchi scontrarsi contro le linee nemiche sul Grappa, e contro il maltempo sul Medio Piave. Le ultime notizie pervenuteci dai nostri inviati al fronte, rallegrano i nostri cuori e rasserenano i nostri spiriti: le nostre truppe, dopo vari ed aspri assalti sono riuscite a superare il Piave sia nel settore centrale che in quello basso. I nemici, rimasti senza forze e senza uomini iniziano a ritirarsi con estrema paura e sbigottimento. Un anno dopo Caporetto, restituiamo al nemico il pane amaro dell’umiliazione. E’ iniziata la riscossa delle nostre armi.

27 ottobre – Settore del Grappa – Dal nostro inviato Antonio Cembrola

Aspri e numerosi combattimenti si sono susseguiti su tutta la nostra linea. Il nemico ha attaccato in maniera decisa e violenta le nostre posizioni sul Monte Pertica, da noi conquistate nei giorni scorsi; nessuno ha fatto un passo indietro. I nostri valorosi soldati hanno respinto con il coltello fra i denti tutti gli assalti del nemico che alla fine non ha potuto far altro che ritornare nelle trincee di partenza. Il Grappa è nostro, non ci sono dubbi. A fine giornata tutti cantano le strofe dell’ormai diffusa “Canzone del Grappa”.

27 ottobre – Settore del Medio Piave – Dal nostro inviato Vincenzo Santoro

Finalmente, anche grazie alle migliori condizioni meteorologiche, i nostri genieri sono riusciti a costruire gli attesi ponti di barche. L’attacco quindi è cominciato anche sul Medio Piave. Dopo un’accanita resistenza da parte delle truppe austro-ungariche, grazie anche ad un tiro efficiente delle nostre batterie, siamo riusciti a mettere piede, nonostante i violenti e ripetuti contrattacchi, sull’altra sponda del Piave. La nostra avanzata è continuata per tutto il giorno andando a liberare i paesi di Borgo Malanotte, Tezze, Rai, San Michele di Piave, Cima d’Olmo, San Polo di Piave, Ormelle. Abbiamo catturato 9.000 prigionieri e 51 cannoni.

28 ottobre – Settore del Grappa – Dal nostro inviato Antonio Cembrola

Forse anche per la situazione critica che si sta vivendo nel settore del Piave, gli attacchi austriaci su tutta la linea del Grappa si susseguono numerosi e violenti. Ad ogni attacco, stando ai racconti dei nostri soldati, si avverte un’energia sempre più decrescente, sintomo che le ultime forze si stanno esaurendo. I nostri ragazzi resistono, sanno che siamo nel momento decisivo. Oggetto degli attacchi è stato nuovamente il Monte Pertica, ma nessuno può schiodarci da queste posizioni. La vittoria è vicina. L’avvertiamo tutti: è nell’aria tra la polvere, i proiettili, il sangue, ma la intravediamo che avanza verso di noi.

28 ottobre – Settore del Medio Piave – Dal nostro inviato Enzo Santoro

La nostra avanzata è inarrestabile. Dopo quasi due giorni di lotta, la riva sinistra del Piave è tutta nelle nostre mani. Il nemico è in fuga e lascia ai nostri uomini sia prigionieri che materiale bellico: ben oltre 150 cannoni di diverso calibro sono caduti nelle nostre mani e già sono in azione contro il nemico in ritirata. Le nostre truppe hanno raggiunto i villaggi di Valdobbiadene, S.Pietro di Barbozza, Farra di Soligo, Collalto, Refrontolo, Mareno di Piave, Fontanelle. Il nemico, tranne che alcune isolate azioni, non combatte e si ritira impaurito. Siamo vicini alla svolta, siamo vicini alla Vittoria.

29 ottobre – Settore del Grappa – Dal nostro inviato Antonio Cembrola

Finalmente ci muoviamo anche noi; anche i soldati del Grappa vanno all’attacco. Nella giornata del 29, dopo aver respinto i vari assalti austriaci, attacchiamo le posizioni nemiche. Avanziamo, nonostante la fastidiosa resistenza nemica, nel settore del Pertica e del Col dell’Orso. Anche qui il nemico per la prima volta è impaurito, perduto, sballottato dal nostro incessante attacco.

S.A.R. Emanuele Filiberto Duca d’Aosta

29 ottobre – Settore del Piave – Dal nostro inviato Vincenzo Santoro

La nostra avanzata è inarrestabile. La linea del fronte avanza sempre più nella riconquista delle terre che un anno fa avevamo dovuto lasciare. L’onta l’abbiamo lavata con il valore delle nostre armi e dei nostri uomini. Anche a sud, nel Basso Piave, la 3a Armata, l'”Armata invitta”, guidata da S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia, Duca d’Aosta, avanza oltre il fiume verso San Donà di Piave. Dal Brenta al mare avanziamo senza sosta. La Vittoria è vicina. Intanto ci giungono voci su alcuni contatti fra il comando di Diaz e quello austriaco relativo alle trattative per un armistizio. Noi intanto non ci fermiamo, avanziamo come forsennati.

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