Rinnovato il Progetto “Accolti e Attivi”: 4 rifugiati al lavoro nella Reggia. Ferillo (ARCI): “Lo Sprar va rafforzato, non demonizzato”

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“Le esperienze positive vanno ripetute, e questo progetto è stato un unicum nel panorama museale italiano. Ecco perché i tirocini dei giardinieri-rifugiati proseguiranno anche per i prossimi cinque mesi”. Così il direttore del museo della Reggia di Caserta Mauro Felicori, intervenuto stamattina nel corso della conferenza stampa con cui è stato annunciato il rinnovo del progetto “Accolti e Attivi”, realizzato dalla cooperativa Solidarci in collaborazione l’Arci di Caserta. A partire dal primo di ottobre, quattro richiedenti asilo – proveniente dal Gambia e dalla Costa d’Avorio – sono stati impegnati in attività di manutenzione dei 124 ettari di verde del parco della Reggia. Sono tutti beneficiari dello Sprar dei comuni di Santa Maria Capua Vetere e Succivo e sono stati inquadrati come tirocinanti, ovviamente a costo zero, in quanto la loro attività è già stata finanziata con le risorse del Sistema di Protezione dei Richiedenti Asilo e Rifugiati, che ha tra gli obiettivi proprio quello di formare professionalmente i rifugiati.  “Sul piano politico – ha aggiunto Felicori – un’esperienza come la nostra può essere anche criticata, ci mancherebbe. Ma sul piano legislativo, non c’è nulla da eccepire. Sul piano pratico, l’apporto di questi ragazzi è stato fondamentale per restituire alla cittadinanza e ai turisti zone del Parco poco frequentate ma di un fascino estremo”. Alla conferenza stampa di stamane ha preso parte anche Maria Vitiello, presidentessa della cooperativa Solidarci: “Il rinnovo dei tirocini alla Reggia di Caserta è l’ulteriore passo di un percorso avviato dalla nostra cooperativa negli ultimi 4 anni all’interno della rete SPRAR. Quando abbiamo iniziato questa partnership non pensavamo di ottenere tanti riscontri così positivi. In particolare ci ha colpito il modo con cui i dipendenti e il personale della Reggia hanno accolto i rifugiati: sono diventati parte di una grande famiglia, e questo è commovente”. Fondamentale per l’avvio dei tirocini, il contributo e il know how dell’agenzia per il lavoro “Mestieri”, diretta da Mauro Falardo che ha aggiunto: “Al di là della eco mediatica, ciò che ci ha colpiti è il favore che quest’iniziativa ha ottenuto tra i casertani che ogni giorno vivono il parco della Reggia e che hanno potuto constatare l’utilità della nostra idea”. Dal canto suo, Angelo Ferrillo, presidente dell’Arci di Caserta ha ribadito che “sono buone prassi come questa a testimoniare che lo Sprar non va indebolito, ma rafforzato. L’esperienza realizzata alla Reggia di Caserta potrebbe essere mutuata in tanti altri contesti museali e non solo. I rifugiati e i richiedenti asilo sono una risorsa da utilizzare al meglio, e noi abbiamo dimostrato con i fatti che non si tratta di un’utopia politica ma di una concreta possibilità”.

Alla conferenza stampa di questa mattina è intervenuto anche il prefetto di Caserta, Raffaele Ruberto che ha definito il progetto “Accolti e Attivi” come un esperimento positivo, “che ha dimostrato la vitalità che contraddistingue la provincia di Caserta. Difficilmente associazioni ed enti pubblici riescono a lavorare in modo tanto sinergico, soprattutto quando bisogna bilanciare la necessità dell’integrazione dei beneficiari dello Sprar, con quelle che sono le reali esigenze del territorio. La mia speranza – ha concluso Sua Eccellenza Ruberto – è che questo modello sia esportato anche in altre realtà”. Dal canto suo, il direttore del Parco, il geometra Leonardo Ancora ha specificato che “i tirocinanti sono stati impegnati cinque giorni su sette, dalle nove alle 14, e il loro lavoro è stato prezioso. Hanno lavorato sia nella manutenzione ordinaria di uno dei parchi monumentali più grandi d’Europa, con i suoi 124 ettari di estensione, sia in vere e proprie operazioni di bonifica, in particolar modo nell’area detta del Bosco Vecchio. Anche grazie all’impegno dei quattro tirocinanti-rifugiati è stato possibile restituire alla cittadinanza e ai turisti aree secondarie tornate agli antichi splendori”.

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