ZES (Zona Economica Speciale) della Campania, insediato il Comitato di Indirizzo
Si è insediato oggi, presso il Porto di Napoli, il Comitato di Indirizzo della ZES (Zona Economica Speciale) della Campania, strumento fondamentale per l’attrazione di grandi investimenti in alcune aree industriali della regione, tra cui quelle di Aversa Nord e dell’interporto Marcianise-Maddaloni. Al Comitato erano presenti i quattro componenti, ovvero il Presidente di Confindustria Caserta, Luigi Traettino, designato dalla Regione Campania, il Presidente dell’Autorità di sistema portuale di Napoli-Salerno, Pietro Spirito, e Roberto Rosiello e Domenico Bellobuono, rispettivamente in rappresentanza della Presidenza del Consiglio e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Il contatore è partito, la struttura si è ufficialmente messa in moto. La sfida – ha spiegato il Presidente di Confindustria Caserta, Luigi Traettino – è quella di cogliere le opportunità che questo strumento ci fornisce per attrarre investimenti esteri sul nostro territorio. Vista la crisi che ha colpito il Paese e in particolare il Meridione d’Italia, la ZES costituisce un’occasione irrinunciabile, da prendere al volo”. Traettino, poi, ha sottolineato come manchi un ultimo passaggio per accelerare il lavoro delle ZES: “Occorre che il Governo approvi quanto prima il Decreto Semplificazioni, fondamentale per dare concretezza a questa nuova realtà. Qualche giorno fa ho interpellato sull’argomento la Ministra per il Sud, Barbara Lezzi, che si è impegnata a dare l’ok al provvedimento entro fine anno. La velocità delle procedure, la sburocratizzazione e la delegificazione – ha aggiunto – sono gli aspetti cruciali che caratterizzano le ZES e sui quali dobbiamo insistere, al fine di garantire un concreto sviluppo industriale e produttivo delle nostre aree”.
Con l’istituzione della ZES le imprese avranno la possibilità di sfruttare importanti agevolazioni fiscali e di beneficiare di rilevanti semplificazioni di carattere amministrativo e burocratico. È prevista inoltre l’applicazione, per quel che concerne gli investimenti effettuati nella ZES, di un credito d’imposta proporzionale al costo dei beni acquistati, entro il 31 dicembre 2020, nel limite massimo, per ciascun progetto d’investimento, di 50 milioni di euro. Per ottenere questi benefici, però, le imprese devono mantenere le attività nella ZES per almeno sette anni successivi al completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, pena la revoca dei benefici concessi e goduti, e non devono essere in liquidazione o in fase di scioglimento.