E’ una delle voci più innovative del background musicale della nostra regione. La sua musica non è collocabile, anzi è imprevedibile per la sua consuetudine di seguire i moti dell’anima. La sua arte non ha un fine materiale, ma è solo un’esigenza, uno scopo primario per poter vivere sul nostro pianeta. Oggi, in esclusiva, per Vivi Campania, abbiamo avuto il piacere di intervistare Jen V Blossom, artista della nostra terra già da molti anni inserita nel nostro panorama musicale. Jen inizia la sua carriera nel 2007 con il gruppo di alternative rock “The Over the Edge”, con il quale produce diversi lavori, andando, nel 2012, anche a registrare negli Stati Uniti. Nel 2015 intraprende la strada da solista.
Da dove nasce la passione per il canto, per la musica, ed in particolare per il tuo genere musicale?
Non ricordo quando, ma credo di poter dire che per me la musica è sempre stata un’esigenza. Il canto è subentrato in un secondo momento, dopo la chitarra che per me rappresenta la mia seconda cassa toracica. Il canto è il suono della mia anima che mi aiuta ad esprimere e condividere la mia energia. Riguardo al genere musicale, non ne ho uno ben definito. Mi occupo di tutto e mi piace sperimentare.
Cosa vogliono trasmettere la tua musica e le tue canzoni?
Ognuno di noi prova le stesse emozioni. Sono anche io, come voi, spaventata. Le ombre che cerco di combattere sono le stesse che ognuno di noi vive nel nostro contesto. Non ho una precisa connotazione, non faccio politico, né tratto di tematiche sociali. Io nelle mie canzoni espongo gli angeli e i demoni che ognuno di noi ha nel suo animo. Io racconto gioie, dolori, amori e tristezze, tutte le sensazioni che fanno parte della nostra esistenza e che si ripetono ciclicamente. La vita è un mistero accattivante.
Facciamo un excursus sulla carriera di Jen…
Io a 17 anni ho formato il mio primo progetto rock che mi regalato grandi esperienze lavorative e mi ha portato a crescere sotto tutti i punti di vista, ma soprattutto mi ha aiutato molto a curare il rapporto con me stessa. Dal 2015 ho cominciato il mio percorso da solista, nato dalla necessità di costruirmi da capo. Dovevo capire chi fossi a quel punto. Mi sono lanciata con una forma musicale che non scendesse né a cliché né a compromessi stilistici. Non volevo essere commerciale. Ho iniziato a sperimentare collaborazioni con vari artisti; sentivo la necessità di condividere l’anima con persone nuove. Contemporaneamente a ciò, sono arrivata a sviluppare ed a raggiungere quello che era uno dei miei più importanti obiettivi, ovvero quello di fare musica inedita anche magari esibendomi con brani di altri artisti. Da questa esigenza è nato il progetto “Jen’s groove”, dove appunto io inserisco il mio groove all’interno di canzoni che toccano ogni stile musicale, dai brani lirici fino alle esperienze degli anni ’90. In questo modo riesco a creare dei veri e propri inediti che poi alla fine il pubblico apprezza per la generosità.
Quali sono i progetti per il futuro?
Per il futuro c’è la voglia di collaborare con artisti sempre più diversi e versatili con il quale poter instaurare un vero e proprio feeling, inteso con incontro di anime. Questo naturalmente avrà come conseguenza il fatto che ogni canzone non sarà mai la stessa. Dipende dal flusso di emozioni che vivono dentro di noi in quell’istante. Io voglio vivere in questo modo. Solcare il palco, conoscere le persone, avvertirne le sensazioni. Io vivo di queste energie. Il mio motto “Vivere live” è proprio questo; vivere la vita con tutte le sue energie ed emozioni. Nell’immediato presenterò a breve il disco “Hunting Days” con 8 inediti e 2 interpretazione che segnerà il mio percorso attuale. Per il resto voglio migliorarmi ed imparare sempre più.