“È in vigore da ieri il regolamento sulla disciplina della Banca della Terra Campana che punta a valorizzare il patrimonio immobiliare agricolo e favorire lo sviluppo dell’agricoltura anche attraverso la crescita dimensionale delle imprese agricole. Gli obiettivi della Banca della terra Campana, sono quelli della valorizzazione del patrimonio agricolo forestale presente sul territorio regionale; l’incentivazione dello sviluppo produttivo ed occupazionale nelle aree rurali tramite lo sviluppo dell’attività agricola, in sinergia con l’imprenditoria privata, favorendo la promozione del ricambio generazionale nel settore agricolo e la salvaguardia degli equilibri idrogeologici; la protezione dell’ambiente e la tutela del paesaggio e delle biodiversità; il recupero produttivo dei terreni incolti e/o abbandonati a vocazione agricola e dei fabbricati rurali; il riordino fondiario attraverso l’accorpamento e l’ampliamento delle superfici delle aziende agricole e la promozione dell’insediamento di nuove aziende agricole”. Così il Consigliere regionale e Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Campania, on.le Erasmo Mortaruolo.
“Accanto a queste finalità – spiega Mortaruolo – vi è la promozione dell’accesso della popolazione ai terreni agricoli ai fini del loro recupero produttivo, della crescita occupazionale, del contrasto al consumo del suolo. Ma anche il recupero delle aree abbandonate, il contenimento del degrado ambientale, la limitazione degli incendi boschivi, il contrasto del fenomeno dell’abbandono e dell’inutilizzo del patrimonio agroforestale, quale fattore di compromissione dei valori ambientali, culturali e sociali del territorio, promuovendo azioni di recupero produttivo dei beni agro-forestali attraverso i modelli di agricoltura sociale e sostenibile”.
Mortaruolo fa poi notare che “la Banca della terra Campana è articolata in 2 sezioni: patrimonio immobiliare agricolo della Regione Campania e patrimonio immobiliare agricolo di altri Enti Pubblici. L’elenco della Banca della terra Campana sarà gestito dalla Regione Campania attraverso la struttura amministrativa competente in agricoltura che provvede ad acquisire le domande, gestire l’istruttoria e provvedere all’assegnazione; formare gli elenchi contenenti gli identificativi catastali e le informazioni relative alla localizzazione, consistenza, destinazione e utilizzazione dei beni entro il 31 dicembre di ogni anno; controllare la corretta attuazione dei piani di coltivazione presentati dagli assegnatari; provvedere all’eventuale revoca dell’assegnazione; predisporre un sistema informatizzato di gestione della Banca della terra Campana; garantire l’accesso e la disponibilità dei dati per il monitoraggio; predisporre le procedure per l’inserimento all’interno degli elenchi e per il successivo affidamento ai destinatari, definendo e adottando i bandi e/o avvisi di assegnazione; attuare il monitoraggio; concorrere ad assicurare le informazioni utili a supporto del censimento dei terreni incolti o abbandonati, tramite la messa a disposizione delle banche dati di cui dispone. Destinatari dell’affidamento dei beni presenti nella Banca della terra Campana possono essere imprenditori, in forma singola o associata, che svolgono attività agricola; le categorie riconosciute dall’articolo 3 della legge regionale n. 5 del 30 marzo 2012; i giovani che intendono insediarsi per la prima volta come titolari d’impresa agricola, con età inferiore ai quaranta anni alla data di presentazione della domanda di assegnazione.
Entrano a far parte della Banca della terra Campana i terreni agricoli a vocazione agricola inventariati nella consistenza patrimoniale della struttura amministrativa regionale competente per la gestione del patrimonio regionale ed i fabbricati rurali, dichiarati disponibili per l’affidamento ai destinatari. A tal fine, la struttura amministrativa regionale competente per la gestione del patrimonio regionale, entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione del regolamento sul BURC, individua i beni del patrimonio immobiliare agricolo, completi dei dati catastali e di ogni altra utile caratterizzazione degli immobili. L’elenco dei beni censiti è aggiornato annualmente entro il 30 novembre”.