CASAGIOVE (CASERTA) – Si è concluso ieri un weekend, ricco di spiritualità, devozione, ed anche cultura popolare, dedicato al “Vecchiariello”, ovvero a San Vincenzo dè Paoli, il santo tanto amato dal popolo casagiovese.
Nel turbinio delle luci, nell’allegria della banda, nella religiosità della solenne processione, non abbiamo potuto far a meno di notare una particolarità, una discrepanza, una nota di nero in un sfondo ricco di colori. Alcuni di voi ci diranno: “Ma non ve ne fate andare bene una?”. Noi a questi non possiamo che rispondere: “E’ il nostro mestiere”.
Ciò che abbiamo notato è stata una differenza tra i festeggiamenti di S. Antonio di Padova e quelli più recenti di San Vincenzo dè Paoli. L’evento in questione è la deposizione della corona d’alloro al monumento ai caduti. Per i festeggiamenti di Sant’Antonio di Padova, alla deposizione della corona, se si esclude il consigliere Mario Melone, nessuno dei rappresentanti dell’amministrazione comunale era presente per dare più ufficialità all’evento. Cosa ben diversa è avvenuta nella stessa manifestazione in occasione dei festeggiamenti di San Vincenzo dè Paoli: alla deposizione della corona era presente l’amministrazione comunale al completo, con assessori e consiglieri, con in testa il sindaco Corsale con tanto di fascia tricolore.
Lungi da noi creare polemiche, ma siamo dell’opinione che i nostri governanti abbiano il dovere di celebrare nello stesso modo i due santi, le due festività. Entrambi i santi sono cuciti nelle pieghe della cultura, della tradizione, della fede del popolo casagiovese. Entrambi in egual misura sono amati e invocati. Entrambi meritano il rispetto delle istituzioni, in quanto sono loro a rappresentare tutti i cittadini, le loro esigenze, le loro credenze.
Il nostro è stato un semplice invito. Speriamo che non si ripetano più ipotetiche “preferenze”. Come dicevano i nostri nonni: “Verimm ‘e nun fa piglià collera a nisciuno”.