«Votare per Claudio Marone significa stare dalla parte dei popoli contro le élite – ha scritto il geopolitico Roberto Siconolfi –. C’è molta attesa per questo nuovo governo costituito da Movimento 5 Stelle e Lega. Senza azzardare inutili ed euforiche previsioni, possiamo affermare che esso rispecchia la volontà del popolo ad essere di nuovo artefice del proprio destino. In questi anni, tanto in Italia quanto in Europa, le politiche scellerate della sinistra si sono dimostrate sempre in favore delle oligarchie (politiche, finanziarie ed intellettuali). C’è un tratto comune che unisce i Clinton, Obama, Blair, Prodi, D’Alema, ecc.: essi sono stati i migliori esecutori delle politiche mondialiste e neo-liberali».
«Destabilizzazione di stati sovrani, attacco all’economia produttiva in favore della speculazione, svilimento delle identità (nazionali, sessuali, culturali e tradizionali), “retorica dei diritti umani”: in questi anni una nuova forma social democratica “totalitaria” è stata la migliore maschera ideologica delle oligarchie per perpetrare il proprio dominio. In Italia, poi, attraverso tutto il sistema di appalti, cooperative, sindacati, baronato accademico, movimenti di pseudo diritti, organizzazioni del femminismo e centri sociali – ha continuato Siconolfi –, la sinistra distribuisce raccomandazioni, clientele, patti taciti e piccole nicchie di potere al fine di alimentare i propri consensi. Facendo un po’ di storia, in Italia, questa configurazione ha avuto nascita grazie all’Operazione Tangentopoli, quando un pugno di magistrati, sulla base di riassetti politici orditi da centri di potere eteronomi, hanno dato l’assalto alla “prima repubblica».
«La “prima repubblica” garantiva, in un modo o nell’altro, il primato della politica sull’economia e quindi la sovranità. Dopo di allora il paese è diventato territorio di conquista di speculatori alla George Soros, filantropo che finanzia lo sciacallaggio delle ONG sui migranti e tutta una serie di mascalzonate tese al sovvertimento di molti stati sovrani. Un attacco a un sistema, quello dei partiti, che anche nel nostro comune ha portato al governo la classe politica più squallida e incompetente della storia. Tutti uniti dall’anti berlusconismo, una categoria politica ben peggiore del nemico che si voleva combattere. Anni e anni di attacchi verso Berlusconi e il suo entourage di potere, quando questi, con tutte le sue colpe, rappresenta tutto sommato la parte produttiva del capitale (vedi Mediaset). Dall’altro lato invece abbiamo collaborazioni con operatori della finanza, lobby, gruppi bancari e massoneria toscana. Insomma un insieme di conflitti di interesse ben peggiori. Venendo al nostro comune, a partire proprio dal ’94 infatti, Maddaloni ha imboccato la strada di una sempre più lenta e inesorabile decadenza. Tenendo un termine di paragone con le politiche nazionali del centro sinistra, potremmo dire che questo ceto di forcaioli della prima ora (ricordiamo Tangentopoli) ha completamente disastrato e dissanguato lo spirito e l’economia del popolo italiano. Or bene, se quelli della prima repubblica hanno meritato “Mani Pulite”, a questi nuovi gerarchi e collaborazionisti dell’eurocrazia cosa spetterebbe? Un nuovo processo di Norimberga?».
«C’è tanto lavoro da fare a Maddaloni e Claudio Marone con la sua esperienza e la sua nota storia politica rappresenta proprio l’uomo giusto che, in uno schema popoli contro élite, sta dalla parte dei popoli. Anche buona parte della sua lista “Riscossa di Maddaloni” rappresenta le posizioni che a tutti gli effetti rientrano nel fronte sovranista/populista. Proprio grazie ad un eventuale elezione di Marone, potrebbe stabilirsi un importante collegamento con le dinamiche politiche nazionali. Un asse che possa dare un po’ di respiro alla città, oltre che dal punto di vista amministrativo anche dal punto di vista culturale. Troppo spesso il dibattito sulle idee, infatti, si sviluppa – ha osservato il geopolitico – nei canali impostati dal pensiero unico e dalle correzioni psicologiche “orwelliane” del politicamente corretto. La città di Maddaloni ha bisogno di una serie di provvedimenti urgenti e di scalzare gli storici “gruppi di pressione” che hanno fatto man bassa degli appalti pubblici. Inoltre è necessaria una ripulitura innanzitutto morale dell’amministrazione pubblica, dopo la vergognosa sequela di arresti che ne ha coinvolto nel tempo sindaco, assessori e funzionari pubblici. Infine c’è bisogno di un’opera di riassesto del territorio, e di debellare le piaghe dell’inciviltà e della criminalità, oltre ai “soliti” abusivismo e racket. Adesso abbiamo anche i primi “albergatori” che lucrano sul business dei migranti. Quindi votiamo per Claudio Marone di “Riscossa di Maddaloni”, e con un lavoro anche critico, ma attivo e costruttivo – ha concluso Roberto Siconolfi –, cerchiamo a livello comunale, e anche nazionale, di cogliere questa possibilità di riscatto».