Museo del Sannio: ad aprile oltre 2mila visitatori

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Sono stati 2.067 i visitatori al Museo del Sannio di Benevento nello scorso mese di aprile.

Lo comunica il Presidente della Provincia di Benevento Claudio Ricci che segue costantemente l’andamento delle presenze presso i poli culturali della Provincia e che ha accolto con viva soddisfazione il dato raccolto dalla responsabile della Gestione Musei, Gabriella Gomma.

A fronte del dato complessivo delle presenze, è molto interessante la provenienza geografica dei visitatori.

In questo 2018, ed in particolare nello scorso mese di aprile, si è registrato un fenomeno nuovo e, cioè, la presenza nei poli museali della Provincia di scolaresche in gita d’istruzione provenienti anche da fuori Regione: da Lazio e Toscana, innanzitutto, ma anche dal più vicino Molise e dalla stessa Basilicata, che in verità già da tempo avevano puntato sul Sannio. Confermato anche l’interesse delle visite anche da altre Città campane (ultimo, in ordine di tempo, i 53 studenti e accompagnatori dell’Istituto Comprensivo “Ciccone” di Nola).

Va osservato, poi, che i visitatori del Museo hanno dichiarato di provenire da Francia, Inghilterra, Svizzera e Stati Uniti (e più precisamente dai seguenti Stati: California, Texas, Virginia), mentre i turisti italiani provenivano soprattutto dal Nord e cioè: da Belluno, Milano, Lecco, Udine, Pavia, Bologna, Livorno.

Inoltre, hanno visitato il Museo i partecipanti al “Cammino sulla via Francigena e via Micaelica”.

Nel commentare i dati di presenze al Museo del Sannio, il Presidente Ricci ha dichiarato: “Rivendico con orgoglio questi risultati incontestabili di un nuovo e amplificato interesse nei confronti dei Musei della Provincia di Benevento. Raccogliamo in questi giorni i frutti del lavoro che abbiamo impostato da tempo e caparbiamente portato avanti contando molto sullo spirito di collaborazione e sulla buona volontà soprattutto dei dipendenti. Siamo riusciti a tenere comunque aperte le strutture e i poli museali dell’Ente in un periodo di straordinaria penuria di risorse finanziarie e senza averne ormai più le competenze istituzionali; abbiamo valorizzato l’offerta dei nostri poli culturali e siamo riusciti, in particolare con il Tempio egizio di Iside, a trovare la formula capace di rendere finalmente affollate quelle ampie Sale. Resteremo sempre impegnati su questa materia con nuove iniziative”.

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