Il 26 maggio Liberi e Uguali terrà la sua assemblea nazionale, per rilanciare un percorso unitario della sinistra italiana, quanto mai urgente di fronte alle derive di un quadro politico dominato dalla confusione, oltre che da evidenti torsioni conservatrici.
Il famigerato contratto di governo ha partorito, infatti, un pericoloso compromesso tra contenuti (leghisti) e probabile trazione nominale del governo (pentastellata). Un punto di equilibrio che aggredisce l’Europa senza contribuire a riformarla, criminalizza i migranti indicandoli come i nuovi untori, immagina di consegnare all’esercizio della violenza privata la gestione dell’ordine pubblico, evoca il cambiamento a parole e (con un’insana proposta di riforma fiscale) spinge nei fatti alla cristallizzazione della distribuzione della ricchezza e al blocco definitivo di qualsiasi mobilità sociale. In questo stesso quadro, il dualismo economico e sociale Nord-Sud scompare, quasi fosse solo un problema di sussidi e di assistenze. Perfino la democrazia rappresentativa subisce un attacco gravissimo, tale da far impallidire perfino il nefasto tentativo di riforma costituzionale Boschi-Renzi. Se passasse l’ipotesi di un vincolo imperativo di mandato, il parlamento assumerebbe la dignità di un vero e proprio ente inutile, un nuovo Cnel da abolire a stretto giro, mentre la gestione della cosa pubblica sarebbe affidata a pochi oligarchi, in perfetta linea con i modelli aziendalistici tanto cari, che se ne sia consapevoli o meno poco importa, sia al centrodestra che al Movimento Cinque Stelle.
Per queste ragioni il passaggio del 26 maggio non può rappresentarsi come formale. Si apra una fase politico-costituente vera e su contenuti dirimenti che sgombrino in campo da ogni ambiguità: si dica che siamo per l’unità e l’autonomia della sinistra, con un chiaro ancoraggio al campo e ai valori del socialismo europeo. Una sinistra, tuttavia, che assuma anche la piena consapevolezza della sua non autosufficienza; una sinistra che, ricostruendo se stessa, lavori per riarticolare un campo più largo di alleanze politiche e sociali, per proporsi al Paese in termini utili e credibili prima che sia troppo tardi.
Questo è lo spirito con il quale intendiamo partecipare all’assemblea nazionale di LeU. Lo stesso con il quale riconvocheremo le assemblee provinciale casertana e parteciperemo a quella regionale campana di Articolo Uno all’indomani dell’appuntamento unitario nazionale, con la speranza che i singoli soggetti si sciolgano per dar vita a un vero e definitivo soggetto unitario. Non ad ogni costo, ma nella chiarezza di un progetto e di una prospettiva: quella del socialismo e di una larga alleanza democratica. Per l’Italia e per l’Europa.